Quali sono i principali problemi comportamentali dei cani?

I cani, compagni fedeli e affettuosi, possono talvolta sviluppare problemi comportamentali che disturbano la loro vita quotidiana e quella dei loro proprietari. Questi disturbi sono vari e spesso complessi. Possono includere comportamenti aggressivi, fobie,ansia da separazione e comportamenti compulsivi. Comprendere le cause e le manifestazioni di questi disturbi è essenziale per potervi porre rimedio in modo efficace e migliorare il benessere del cane.

Sindrome da ipersensibilità-iperattività

La sindrome da ipersensibilità-iperattività (Hs-Ha) è un disturbo dello sviluppo derivante da una disfunzione del filtro sensoriale (ipersensibilità) e da un deficit del controllo motorio (iperattività). Lo sviluppo in un ambiente iperstimolante impedisce l’acquisizione di un filtro sensoriale efficace. Questo porta a una reazione inappropriata agli stimoli, caratteristica dell’ipersensibilità.

Il controllo motorio, essenziale per il morso e l’attività motoria, viene acquisito con la madre o con un educatore adulto durante le prime 5 settimane. Una separazione precoce o una madre troppo tollerante possono causare un deficit del controllo motorio, con conseguente iperattività. Un cane con sindrome Hs-Ha mostra un’attività motoria ipertrofizzata, una bassa soglia di reattività agli stimoli sensoriali, morsi, aggressività, distruzione e disturbi del sonno.

Esistono due stadi della sindrome Hs-Ha:

  • Stadio 1: assenza di controllo del morso, incapacità di interrompere una sequenza comportamentale, ipervigilanza, sazietà alimentare quasi normale, assenza di disturbi del sonno.
  • Stadio 2: sintomi simili allo stadio 1, ma con assenza di sazietà alimentare e tempo di sonno ridotto (< 8 h).

La sindrome Hs-Ha spesso progredisce in disturbi d’ansia, iperaggressività secondaria, difficoltà di apprendimento, sociopatia eiperattaccamento secondario. Il recupero spontaneo è molto raro.

Sindrome da privazione

La sindrome da privazione si manifesta come paura o timore di certi stimoli. È il risultato dello sviluppo in un ambiente poco stimolante. Il periodo di sensibilità del cucciolo va dalle 4 settimane ai 3 mesi, durante il quale si stabilisce la soglia di omeostasi sensoriale. Questa sindrome si verifica quando il cucciolo cresce in un ambiente poco stimolante e diverso da quello in cui vivrà in seguito, ad esempio un cucciolo cresciuto in un tranquillo canile di campagna e adottato in città.

I sintomi si presentano in tre fasi:

  • Stadio I: pochi stimoli identificabili che scatenano la paura (automobili, petardi). Reazioni: fuga, inibizione, evitamento o aggressività per irritazione o paura.
  • Stadio II: numerosi stimoli difficili da identificare. Comportamenti: fuga, inibizione, evitamento e aggressività, posture esplorative statiche. Alimentazione notturna, frequente sporcizia.
  • III stadio: segni di depressione, inibizione, disturbi del sonno. Le reazioni di paura possono diminuire grazie al ruolo rassicurante dei proprietari, ma la sindrome spesso persiste o peggiora, portando a disturbi secondari come ansia, sociopatia e isolamento sociale.

La prevenzione si basa sulla creazione di un ambiente stimolante per i cuccioli prima dei 3 mesi di vita. Gli allevatori dovrebbero arricchire l’ambiente con una varietà di oggetti e rumori e abituare i cuccioli a viaggiare in auto. I proprietari devono esporre il cucciolo a una varietà di stimoli senza incoraggiare reazioni di paura.

Sociopatia

La sociopatia nei cani è un disturbo comune legato a problemi diorganizzazione sociale all’interno del gruppo familiare. È il risultato di problemi di comunicazione tra il proprietario e il cane, un animale sociale che vive in un branco. Spesso osservata durante la pubertà, è causata dal fatto che il proprietario assegna al cane prerogative di dominanza, creando incoerenza sociale e provocando ansia e aggressività.

I sintomi si dividono in due categorie:

  • Comportamento non aggressivo: distruzione in assenza del proprietario, vocalizzi, eliminazione gerarchica (urina/feci in evidenza), ipervigilanza, pseudogestazione, pseudofobia.
  • Comportamento aggressivo: triade di sociopatie – aggressività gerarchica, irritazione e aggressività territoriale.

La confusione gerarchica causaansia che si manifesta con ipervigilanza, aggressività irritante e attività sostitutive (leccamento, bulimia). La sociopatia può evolvere in morso strumentalizzato.

Il proprietario svolge un ruolo cruciale attribuendogli prerogative di dominanza, spesso per ignoranza o iperprotezione (sindrome da privazione). Esempi:

  • Alimentazione: il cane chiede l’elemosina e ottiene il cibo.
  • Controllo dello spazio: il cane dorme sul letto o in luoghi strategici.
  • Iniziativa di contatto: Il cane chiede di essere accarezzato e lo ottiene.
  • Sessualità: un cane maschio dominante attacca il marito nel letto della padrona.

Una relazione affettiva intensa può mascherare il bisogno di imporre vincoli, favorendo così la sociopatia.

Ansia

L’ansia è un disturbo emotivo caratterizzato da manifestazioni neurovegetative simili alla paura e da attività sostitutive esacerbate. Compare in diverse patologie comportamentali come l’HsHa, la sindrome da deprivazione, la dissocializzazione primaria, la sociopatia, la deritualizzazione e i cani da sostituzione. Anche alcuni disturbi organici come la disendocrinia, il dolore o le disfunzioni sensoriali possono causare ansia.

I sintomi sono presentati in tre quadri clinici:

  • ansia parossistica con tachicardia, tachipnea, diarrea, vomito, salivazione, minzione emotiva, attacchi di panico e convulsioni
  • ansia intermittente con ptialismo, vomito ricorrente, ipervigilanza, ipertrofia del comportamento motorio, aggressività e attività sostitutive
  • ansia permanente con inibizione, tristezza e varie attività sostitutive come il leccamento e la bulimia.

L’ansia parossistica è stabile, mentre l’ansia intermittente può evolvere in ansia permanente o distimia. L’ansia permanente può rimanere stabile grazie all’iperattaccamento secondario o svilupparsi in distimia o depressione. Se non trattata, l’ansia si autoalimenta e peggiora, riducendo la capacità del cane di apprendere e comunicare.

Il proprietario spesso gioca un ruolo nell’ansia, spesso attraverso l’antropomorfismo e un quadro sociale confuso. Spiegare il posto del cane, migliorare la comunicazione e fornire un ambiente adatto sono essenziali per ridurre l’ansia.

Iperattaccamento

L’iperattaccamento secondario è un attaccamento esagerato del cane al proprietario in reazione a un altro disturbo, che agisce come stampella emotiva per preservare l’equilibrio del cane in difficoltà. La terapia del distacco non deve essere intrapresa prima di aver trattato il disturbo iniziale.

I disturbi che causano l’iperattaccamento secondario comprendono l’Hs-Ha, la sindrome da privazione, il disturbo dell’omeostasi sensoriale e la dissocializzazione primaria. I sintomi assomigliano a quelli dell’ansia da separazione, ma è fondamentale differenziare le due condizioni in quanto le loro origini e i loro trattamenti sono diversi. I sintomi includono:

  • In assenza dei proprietari: distruzione spettacolare, minzione/defecazione sparsa o localizzata dovuta a stress emotivo e vocalizzi di angoscia.
  • In presenza dei proprietari: cane appiccicoso, che segue ovunque, che richiede molta attenzione senza necessariamente richiedere un contatto fisico permanente.

Il proprietario svolge un ruolo fondamentale. Alcuni proprietari si distaccano dal cane punendolo per il suo comportamento distruttivo, aggravando così il suo disturbo emotivo e creando un circolo vizioso. Altri, lusingati dall’attaccamento del cane, incoraggiano questo comportamento, soprattutto nelle persone sole. Il proprietario non deve cercare di distaccare il cane prima che il disturbo iniziale sia stato risolto. Riformulare il cane al suo posto come cane aiuta a ridurre l’ansia.

Disturbi della comunicazione

La comunicazione del cane si basa sulla trasmissione, ricezione e interpretazione di segnali visivi, uditivi e olfattivi. I disturbi della comunicazione si verificano quando il cane non è in grado di gestire correttamente questi segnali, influenzando le interazioni tra cani (intraspecifiche) e con gli esseri umani (interspecifiche). I disturbi intraspecifici possono essere causati da un difetto di apprendimento, da un’alterazione sensoriale (cecità, sordità), da un’emissione difettosa di feromoni o da interruzioni delle sequenze comportamentali. Questi disturbi comportano un aumento dell’aggressività, dell’ansia o della sociopatia intraspecifica.

I disturbi interspecifici derivano dalla mancanza di conoscenza della comunicazione canina da parte dei proprietari, da disturbi dello sviluppo o da alterazioni sensoriali. Ciò comporta una comunicazione ambivalente, aggressività, rituali eccessivi eansia. La sociopatia interspecifica si manifesta con distruzione, vocalizzi, eliminazione, ipervigilanza e aggressività. Viene diagnosticata dalla presenza di prerogative dominanti nel cane e da almeno due sintomi specifici come la triade dell’aggressività e la minzione gerarchica.

Le fobie sociali sono caratterizzate dall’evitamento delle interazioni sociali e da reazioni di paura, spesso sotto forma di aggressività. L’atteggiamento dei proprietari può aggravare queste fobie. L’ansia da deresponsabilizzazione, causata da un cambiamento del gruppo sociale, porta a iperfocalizzazione, ritiro, aggressività e stereotipie. Può avere un’evoluzione favorevole o portare a disturbi dell’umore.

Disturbi legati all’età

I disturbi legati all’età si dividono in tre categorie:

  • Disturbi del comportamento sociale: iperaggressività nel cane anziano, caratterizzata da un’aggressione non strutturata in cui la fase di minaccia segue il morso e l’acquietamento è assente. Le posture sottomesse non sono più sufficienti a prevenire l’aggressione. Questi cani sono spesso bulimici e i meccanismi sottostanti rimangono poco conosciuti.
  • Disturbi cognitivi: La sindrome confusionale del cane anziano, caratterizzata da una riduzione dell’apprendimento (in particolare dell’addestramento) e da disorientamento spaziale e temporale, attribuibile all’invecchiamento cerebrale.
  • Disturbi timici: comprendono la depressione involutiva e la distimia del cane anziano. La depressione involutiva è una depressione cronica associata a una marcata perdita delle abilità comportamentali acquisite attraverso la socializzazione. La distimia del cane anziano inizia con una distimia unipolare, poi bipolare, accompagnata dall’incapacità di valutare il rapporto tra la larghezza di un passaggio e la larghezza del proprio corpo e dall’ossessione di forzare il passaggio.

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