Prevenzione e inversione della glicazione con l’acido rosmarinico

La glicazione è un processo naturale in cui gli zuccheri si legano alle proteine o ai lipidi senza l’azione degli enzimi. Questo fenomeno contribuisce all’invecchiamento della pelle e a diverse malattie croniche. Recentemente, l’acido rosmarinico, un composto fenolico presente in diverse erbe culinarie come il rosmarino e il basilico, ha attirato l’attenzione per le sue proprietà anti-invecchiamento e deglicanti.

Che cos’è la glicazione?

La glicazione è una reazione chimica non enzimatica tra zuccheri e proteine, lipidi o acidi nucleici. Questa reazione forma i prodotti finali della glicazione avanzata (AGE), che sono implicati nell’invecchiamento e nelle malattie degenerative.

Che cos’è l’acido rosmarinico?

L’acido rosmarinico è un polifenolo naturale ampiamente riconosciuto per le sue potenti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Si trova in abbondanza in erbe culinarie come rosmarino, basilico, menta piperita e salvia. Queste piante, utilizzate da secoli nella medicina tradizionale, sono ora oggetto di studio per i loro numerosi benefici per la salute.

Qual è il meccanismo d’azione dell’acido rosmarinico?

L’acido rosmarinico esercita il suo effetto inibendo la formazione dei prodotti finali della glicazione avanzata (AGE), composti nocivi che si formano quando gli zuccheri si legano alle proteine o ai lipidi. Neutralizza i radicali liberi, molecole instabili che danneggiano le cellule, e modifica il metabolismo degli zuccheri per prevenire la formazione degli AGE. È stato inoltre dimostrato che abbatte gli AGE già formati, contribuendo a invertire i danni causati dalla glicazione.

Effetti anti-invecchiamento dell’acido rosmarinico

Gli effetti anti-invecchiamento dell’acido rosmarinico sono dovuti principalmente alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Riducendo lo stress ossidativo e l’infiammazione, protegge le cellule dai danni e mantiene l’elasticità e la compattezza della pelle. Gli studi hanno dimostrato che migliora la produzione di collagene edelastina, due proteine essenziali per una pelle giovane e sana. Ciò contribuisce a ridurre le rughe e a migliorare la struttura della pelle.

Come si può rallentare la glicazione?

Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia dell’acido rosmarinico nel prevenire e invertire la glicazione. Ecco una panoramica dettagliata di alcune ricerche degne di nota:

  1. Studio su modello animale: uno studio pubblicato sul Journal of Medicinal Food ha dimostrato che l’acido rosmarinico riduce in modo significativo i livelli di prodotti finali della glicazione avanzata(AGE) in modelli animali. I risultati hanno mostrato una riduzione di oltre il 50% degli AGE, suggerendo una forte capacità di questo acido di prevenire la formazione di AGE e di proteggere i tessuti dai danni legati alla glicazione.
  2. Ricerca in vitro: uno studio ha esaminato l’effetto dell’acido rosmarinico sulla formazione di AGE in un modello di sieroalbumina-bovino/glucosio. I ricercatori hanno scoperto che l’acido rosmarinico, a una concentrazione di 400 µg/mL, inibisce la formazione di AGE di oltre il 90% (Cambridge). Ciò sottolinea la potenziale efficacia dell’acido rosmarinico come agente antiglicante.
  3. Studio sull’elasticità della pelle: un altro studio, pubblicato su Phytotherapy Research, ha rilevato che l’acido rosmarinico ha migliorato l’elasticità della pelle e ridotto le rughe nei partecipanti umani. I soggetti che hanno utilizzato una crema contenente acido rosmarinico per 12 settimane hanno mostrato un significativo miglioramento della consistenza e della compattezza della pelle, oltre a una marcata riduzione delle rughe (Cambridge).
  4. Effetti neuroprotettivi: un ulteriore studio ha esplorato gli effetti dell’acido rosmarinico sul deterioramento cognitivo e sulla neuroprotezione. Pubblicata sul Journal of Basic and Clinical Pathophysiology, questa ricerca ha dimostrato che l’acido rosmarinico può ridurre i problemi di memoria e proteggere i neuroni dallo stress ossidativo, un fattore chiave nello sviluppo di complicazioni dovute alla glicazione (Cambridge).
  5. Studio clinico: uno studio clinico ha confermato i benefici dell’acido rosmarinico anche nei pazienti affetti da diabete di tipo 2, una condizione in cui la glicazione svolge un ruolo importante. I risultati hanno mostrato una riduzione significativa dei marcatori di glicazione e un miglioramento della sensibilità all’insulina nei partecipanti trattati con acido rosmarinico (Cambridge).
  6. Uso pratico e raccomandazioni

Per beneficiare degli effetti anti-invecchiamento e di riduzione della glicazione dell’acido rosmarinico, si consiglia di integrare nella dieta quotidiana erbe ricche di acido rosmarinico o di utilizzare integratori alimentari contenenti estratto di rosmarino.

Dove posso acquistare l’acido rosmarinico a buon mercato?

L’acido rosmarinico si trova principalmente nelle erbe appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae. Ecco alcune delle fonti più ricche:

  1. Rosmarino(Rosmarinus officinalis): Comunemente usato come spezia in cucina, il rosmarino è una delle fonti più abbondanti di acido rosmarinico. Viene anche utilizzato in fitoterapia per le sue proprietà medicinali.
  2. Basilico(Ocimum basilicum): Erba molto diffusa nella cucina mediterranea, il basilico contiene acido rosmarinico in quantità significative, soprattutto nelle foglie.
  3. Menta piperita(Mentha piperita): nota per le sue proprietà rinfrescanti e digestive, la menta piperita è anche una buona fonte di acido rosmarinico.

Per chi cerca una maggiore concentrazione di acido rosmarinico, gli integratori alimentari e gli estratti di erbe possono essere un’opzione pratica.

Questi prodotti sono disponibili in varie forme, come capsule, fiale, polveri e tinture, e si possono trovare in farmacia, nei negozi di alimenti naturali e online.

Fonti

  1. Prova diretta dell’effetto deglicante dell’acido rosmarinico su una proteina glicata
  2. L’estratto di foglie di rosmarino inibisce la glicazione, la proliferazione del cancro al seno e il rischio di diabete
  3. L’acido rosmarinico inibisce la glicazione del DNA e modula parzialmente l’espressione di Akt1 e Akt3 nell’ippocampo di ratti diabetici
  4. Prodotti finali della glicazione avanzata e neuropatia diabetica della retina

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