L’omeopatia sta vivendo una vera esplosione in Francia. Ora 4 persone su 10 lo usano almeno occasionalmente per il trattamento.
Questa medicina non convenzionale, vecchia di appena 300 anni, sta gradualmente guadagnando il riconoscimento della nostra farmacopea quotidiana. Ma cosa contengono questi granuli omeopatici da sciogliere sotto la lingua? Impariamo insieme le basi dell’omeopatia.
Per stabilire la sua diagnosi, il medico omeopatico esegue un esame clinico completo. Lo scopo di questo esame è raccogliere quante più informazioni possibili sul passato del paziente e sulla storia dei sintomi legati alla sua malattia.
Cosa possiamo curare con l’omeopatia e possiamo curare tutto ?
L’omeopatia è abbastanza indicata per il trattamento di malattie infantili come rinofaringite, otiti, tonsilliti e alcune allergie (eczema, febbre da fieno, allergie cutanee).
Si adatta molto bene anche a sintomi ginecologici come disturbi del ciclo mestruale o menopausa. Ma non tutte le malattie possono essere trattate con questo principio terapeutico.
Il processo omeopatico ha tre fasi essenziali
1- La fase di personalizzazione:
Ogni persona reagisce in modo diverso e personale a una specifica malattia o trattamento. Considerando ogni caso come specifico, l’omeopatia si sforza di personalizzare il trattamento e adattarlo a ciascun individuo.
2- La fase di somiglianza:
Questo è l’intero paradosso dell’omeopatia. L’omeopatia, infatti, ritiene che una malattia possa essere curata somministrando una piccolissima dose di una sostanza che, ad una dose elevata, è responsabile dell’effetto principale della stessa malattia. Insomma: curiamo il male con il male, ma in piccole quantità!
3- La fase di diluizione:
In omeopatia, ogni rimedio è fortemente diluito per contrastare l’effetto della similitudine. Altrimenti il rimedio avrebbe piuttosto il risultato opposto e sarebbe più pericoloso che efficace.
Molti omeopati credono che per essere efficace il rimedio debba essere il più diluito possibile. Secondo questo pensiero, l’Arnica 7CH sarebbe più efficiente dell’Arnica 5 CH.
I colori dei tubi dell’omeopatia
I tubi omeopatici più comuni, come le dosi, possono essere di 7 colori diversi, ad ogni colore corrisponde una diluizione:
Giallo: 4 CH (centesimale Hahnemann)
Verde: 5 CH
Rosso: 7 CH
Blu: 9 CH
Turchese: 12 CH
Arancione: 15 CH
Viola: 30 CH
Come leggere l’etichetta di un tubo omeopatico ?
Il “ceppo” designa la materia prima utilizzata come base della medicina omeopatica. Il nome del ceppo è espresso in latino: questo rende facile e preciso per i medici di tutto il mondo identificare i farmaci.
Una delle caratteristiche della medicina omeopatica è che è diluita. Il numero (9 nell’esempio sotto) indica il livello di diluizione. In questo esempio 9 CH significa che la materia prima è stata diluita 9 volte al centesimo (1 goccia di materia prima in 99 gocce di soluzione idroalcolica).
Le due lettere C.H stanno per Hahnemannian Centesimal, cioè il metodo di diluizione messo a punto dal dottor Hahnemann, fondatore dell’Omeopatia.
Come prendere i granuli omeopatici ?
- Capovolgere il tubo in modo che sia capovolto (per le dosi, tenerlo capovolto)
- Sbloccare il tappo: tirare leggermente verso il basso il tappo trasparente per sbloccarlo
- Girare il tappo: ruotare il tappo trasparente per far cadere un granulo ad ogni mezzo giro. Il senso di rotazione (orario o antiorario) è irrilevante (per le dosi, afferrare il tubo e ruotare il tappo tirandolo verso l’alto)
- Togliere il tappo: una volta ottenuto il numero desiderato di granuli non resta che togliere il tappo e posizionare i granuli sotto la lingua (per le dosi versare in bocca l’intero contenuto del tubo e posizionarli sotto lingua)
Consigli e suggerimenti omeopatici
- Per assorbire meglio i granuli e una presa ottimale, bisogna lasciarli sciogliere in bocca.
- Idem per i liquidi, vanno tenuti un po’ in bocca prima di ingerirli
- È meglio prendere i granuli prima dei pasti o un’ora dopo
- Spazio e ridurre le prese in caso di miglioramento
In caso di cure omeopatiche, attenzione agli oli essenziali! Queste sostanze possono avere effetti negativi sull’efficacia dell’omeopatia.
Omeopatia, una soluzione naturale
L’omeopatia può essere combinata con altre terapie. È meglio chiedere consiglio a uno specialista per ulteriori informazioni.
I rimedi omeopatici possono teoricamente essere conservati a tempo indeterminato, ad eccezione delle soluzioni in forma liquida o grassa come gli unguenti.
Per concludere, puoi abusare dell’omeopatia quotidianamente e di questi semplici gesti per curare i tuoi piccoli malanni e le tue piccole allergie, è naturale.
Esempi di trattamenti omeopatici
- Allium cepa: cipolla – naso che cola
- Apis mellifica: ape – punture di insetti, edema
- Arnica montana: arnica – traumi vari
- Arsenicum album: anidride arseniosa – intossicazione alimentare
- Belladonna: belladonna – tonsillite, febbre
- Chamomilla vulgaris: camomilla – problemi dentali
- Drosera rotundifolia: drosera – tosse dolorosa
- Dulcamara: agrodolce – reumatismi
- Gelsemium sempervirens: gelsomino della Virginia – emotività, paura del palcoscenico
- Ignatia amara: fagiolo di Sant’Ignazio – esaurimento nervoso
- Ipeca: radice di lpeca – bronchite
- Lachesis mutus: veleno di serpente – angina, problemi femminili
- Mercurius solubilis: mercurio – angina
- Nux vomica: noce di vomito – problemi digestivi
- Pulsatilla: fiore di pasque – disturbi circolatori, raffreddori
- Rhus toxicodendron: edera velenosa – reumatismi, herpes
- Thuja occidentalis: thuja – verruche