Quali sono gli effetti della luce rossa sulla pelle?

Negli ultimi anni, la terapia con luce rossa è diventata un’opzione molto discussa per la cura della pelle. Si trova negli ambulatori dermatologici, nella medicina estetica e persino nelle apparecchiature per uso domestico. Ma cos’ha di speciale?

Alla base di questa tecnologia c’è un principio scientifico consolidato: la fotobiomodulazione. Utilizzando la luce di una specifica lunghezza d’onda, stimola le cellule della pelle, aumentando la produzione di collagene e accelerando la rigenerazione cutanea. Numerosi studi recenti ne hanno confermato i benefici, in particolare per l’invecchiamento cutaneo, la cicatrizzazione, l’acne e persino per alcune patologie croniche come l’eczema e la psoriasi.

Vediamo più da vicino come la luce rossa agisce sulla pelle e perché è diventata un punto di riferimento in dermatologia.

Un potente agente anti-età: la luce rossa per combattere l’invecchiamento cutaneo

Con il passare del tempo la pelle perde tonicità, si formano le rughe e il colorito diventa meno uniforme. La causa principale? La riduzione della produzione di collagene ed elastina, due proteine essenziali che garantiscono il tono e l’elasticità della pelle.

È qui che entra in gioco la luce rossa. Penetrando in profondità nel derma, stimola i fibroblasti, le cellule responsabili della produzione di collagene. Il risultato: la pelle diventa più soda, le rughe e le linee sottili si attenuano gradualmente e l’incarnato appare più luminoso.

Le graphique montre la réduction de la profondeur des rides du type 'pattes d'oie' au fil du temps, avec des mesures prises au début (D0), puis après 28 (D28), 56 (D56) et 84 jours (D84). Initialement à 0.077 ± 0.03 mm, la profondeur diminue progressivement, atteignant 0.047 ± 0.03 mm à D84, soit une réduction totale de 38.3%. À côté, des photographies de la peau d'un sujet avant et après le traitement illustrent visuellement l'efficacité de la photobiomodulation par lumière rouge sur les signes de vieillissement cutané après 84 jours.

📌 Cosa dicono gli studi recenti:

Uno studio pubblicato nel 2025 da Álvarez-Martínez e Borden ha rilevato che un trattamento di fotobiomodulazione con luce rossa della durata di 12 settimane ha migliorato significativamente l’elasticità e l’idratazione della pelle.

Un’altra ricerca pubblicata su Photomedicine and Laser Surgery ha dimostrato che le rughe della fronte e le zampe di gallina si sono visibilmente ridotte dopo poche settimane di utilizzo regolare.
Chiaramente, se siete alla ricerca di una soluzione delicata ed efficace per rallentare l’invecchiamento della pelle, la luce rossa è un’ottima alternativa ai trattamenti invasivi.

Guarigione accelerata: la pelle si rigenera più rapidamente

Che sia dopo un intervento dermatologico, un taglio o una cicatrice da acne, la pelle ha bisogno di tempo per ripararsi. La luce rossa può accelerare questo processo naturale stimolando l’attività cellulare e migliorando la circolazione sanguigna.

Aumentando l’apporto di ossigeno e nutrienti alle cellule, favorisce la rigenerazione dei tessuti e riduce il rischio di cicatrici. Per questo motivo viene spesso utilizzata dopo trattamenti laser, peeling chimici o addirittura interventi chirurgici.

📌 Scoperte scientifiche:

Uno studio condotto nel 2025 da Schmidt e Mármora ha dimostrato che la luce rossa accelera la guarigione delle ferite del 30-50% stimolando i fibroblasti e la formazione di nuovi vasi sanguigni.
In chirurgia estetica, viene ora utilizzata nel post-operatorio per ridurre il rossore e promuovere una guarigione più rapida.
Se tendete a guarire lentamente o a lasciare segni dopo una ferita, integrare la luce rossa nella vostra routine potrebbe fare la differenza.

Un alleato contro le infiammazioni: acne, eczema e psoriasi

Se avete una pelle reattiva, soggetta a rossori o imperfezioni, la luce rossa potrebbe essere una soluzione interessante. Grazie al suo potente effetto antinfiammatorio, aiuta a calmare la pelle sensibile e a ridurre i focolai infiammatori dell’acne.

A differenza dei trattamenti medici, che possono essere aggressivi (come i retinoidi o alcuni antibiotici), la luce rossa agisce delicatamente, senza effetti collaterali. Riduce il rossore, limita l’eccessiva produzione di sebo e favorisce la riparazione dei tessuti danneggiati.

📌 Cosa dice la scienza:

Uno studio del 2024 guidato da Woo K. ha rilevato che la luce rossa ha ridotto le lesioni infiammatorie dell’acne del 46% in sole 8 settimane.

Un’altra ricerca del 2025 condotta da Oliveira e da Silva ha dimostrato che la fotobiomodulazione è efficace nel calmare gli attacchi di psoriasi ed eczema, riducendo il prurito e l’infiammazione.

Se soffrite di pelle reattiva o di condizioni cutanee croniche, un trattamento regolare con la luce rossa può contribuire a lenire e riequilibrare la vostra pelle a lungo termine.

Speranza per le macchie pigmentarie e il melasma

Le macchie brune, causate dal sole, dall’invecchiamento o dagli ormoni, sono talvolta difficili da ridurre. La luce rossa potrebbe essere una soluzione promettente, in quanto regola la produzione di melanina e aiuta a uniformare il tono della pelle.

📌 Cosa dimostrano gli ultimi studi:

Una ricerca condotta nel 2025 da Glass e Mérai ha rilevato che l’intensità delle macchie pigmentarie è diminuita del 35% dopo 12 settimane di esposizione regolare alla luce rossa.
Sebbene la luce rossa non sostituisca ancora i trattamenti depigmentanti tradizionali (come le creme o i peeling a base di idrochinone), è un’alternativa delicata e naturale per schiarire l’incarnato e prevenire la comparsa di nuove macchie.

Come posso ottimizzare gli effetti della luce rossa?

Per ottenere risultati visibili, è essenziale un uso regolare. Ecco alcuni consigli per massimizzarne l’efficacia:

  • Utilizzare apparecchiature di alta qualità e certificate dermatologicamente.
  • Adottare un programma di trattamento adeguato: circa 3-5 sedute alla settimana, della durata di 10-20 minuti.
  • Abbinare la luce rossa ad altri prodotti per la cura della pelle, come sieri alla vitamina C o creme idratanti. Deve essere applicato DOPO la seduta.

Scegliere la lunghezza d’onda giusta:
da 630 a 660 nm per un effetto antinvecchiamento e antinfiammatorio.
da 810 a 850 nm per un effetto curativo più profondo.

Fonti

  1. Schmidt, T.R., Mármora, B.C., Brochado, F.T., et al. (2025). Il diodo a emissione di luce rossa sulla guarigione della pelle: uno studio sperimentale in vitro e in vivo.
  2. Álvarez-Martínez, M., & Borden, G. (2025). Una revisione sistematica sulla fotobiomodulazione del corpo intero per le prestazioni e il recupero durante l’esercizio fisico.
  3. Bernardelli, A., & Visco, C. (2025). Gestione della micosi fungoide e della sindrome di Sézary con mogamulizumab in combinazione con psoralen e UVA.
  4. Oliveira, V.R. da Silva, et al. (2025). Terapia di fotobiomodulazione nel diabete: Benefici per il sollievo dal dolore, la qualità della vita e la guarigione delle ferite.
  5. Woo, K. (2024). La fotobiomodulazione come terapia multimodale per migliorare la guarigione delle ferite e la rigenerazione della pelle.
  6. Glass, G.E., Mérai, A., & Molnár, S. (2025). L’uso di un laser proprietario nel vicino infrarosso per migliorare la guarigione delle ferite.

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